TREVISO – Le categorie economiche, memori di quanto accaduto in primavera, chiedono al Governo di ristorare in tempi celeri le attività costrette a chiudere del tutto o a ridurre gli orari di apertura. Il sottosegretario Martella scandisce i passaggi previsti nel pacchetto di provvedimenti. || I rappresentanti delle categorie economiche chiedono al Governo di fare presto: il ristoro delle attività penalizzate dalle restrizioni anticovid non può arrivare nei tempi della scorsa primavera. Lo ribadisce il presidente di Confartigianato della Marca Trevigiana Vendemiano Sartor, che chiede tempistiche e contributi adeguati. Con il decreto ristori, spiega il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Andrea Martella, il Governo ha stanziato 5 miliardi e 400 milioni di euro per le categorie a cui sono stati imposti nuovi stop. Provvedimenti che dovrebbero compensare, almeno parzialmente, le perdite che stanno scatenando una crescente tensione sociale. Proteste “comprensibili”, quelle di piazza, conclude Martella, ciò che non è giustificabile solo le violenze e i danneggiamenti. – Intervistati VENDEMIANO SARTOR (Pres. Confartigianato Marca Trevigiana), ANDREA MARTELLA (Sottosegretario Presidenza del Consiglio) (Servizio di Lina Paronetto)


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