TREVISO – Il ritrovamento dei piloni di un ponte della Treviso romana nel cantiere dell’ex sede provinciale ha subito innescato un dibattito sul futuro possibile per queste testimonianze del passato che sono anche attrattiva turistica. Domani un sit in di sensibilizzazione al quale il sindaco da gia’ subito risposta. || Era inevitabile che, scavando all’interno del centro, riemergessero le testimonianze storiche della Treviso del passato. Che nello specifico dell’area all’interno del cantiere dell’ex sede provinciale di via Battisti sono questi basamenti di un ponte che molti gia’ indicano di epoca romana. Una sorta di ponte de Pria del municipium quando la roggia non era ancora stata deviata verso l’attuale ponte delle sedute o Mussolini a fini industriali considerando che in questa zona operavano dei setifici antenati delle moderne filande. Due arcate che probabilmente sorreggevano la cinta muraria poi spostata piu’ volte e piu’ in la fino all’ultima di fra Giocondo,per intenderci quella che delimita il moderno put automobilistico. Un ritrovamento che si spera non faccia la fine di altri spariti o nuovamente interrati. Per questo domani mattina diverse associazioni tra cui Italia Nostra si ritrovarenno davanti al cantiere non solo per salvare il ponte ma per renderlo attrattiva turistica. L’idea e’ quella di vetrare l’area come ha fatto da tempo e in piu’ luoghi Oderzo. Una prospettiva che viene condivisa dal sindaco Mario Conte considerando che l’intera ricostruzione prevede una parte del nuovo immobile di proprieta’ comunale. – Intervistati MARIO CONTE (Sindaco di Treviso) (Servizio di Lucio Zanato)


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