VENEZIA – Pino Musolino traccia un bilancio dei suoi anni alla guida dell’Autorità Portuale e si dichiara disponibile ad un secondo mandato. || Pino Musolino tira dritto. Più forte delle difficoltà oggettive del suo mandato, impermeabile a polemiche e divergenze con Regione e Città Metropolitana di Venezia, si ricandida alla guida dell’ente, che in questi anni ha trasformato con l’ingresso di Chioggia da Porto di Venezia a Sistema Portuale del Veneto, forte dei risultati ottenuti.Aumento dell’efficienza e della competitività, sostenibilità e innovazione. Musolino è un fiume in piena. E si stupisce del dibattito odierno sui contraccolpi che l’entrata in funzione del Mose provocherà al porto.Musolino propone da tempo la gestione del cosiddetto “porto regolato” come già avviene in altri importanti scali europei come Rotterdam, Anversa e Amburgo che dipendono dalla navigabilità di fiumi. Ma la prima cosa da fare a Venezia è migliorare le previsioni di alta marea per limitarel’alzata delle paratie.L’’incognita Mose è tra i tanti punti alla base dello sciopero dei porti di Venezia e Chioggia proclamato il 7 ottobre da Cgil, Cisl e Uil. Il settore davvero in crisi a Venezia è la crocieristica, ma anche qui è mancata una programmazione che evitasse il punto di rottura con gli armatori. Pur col massimo rispetto delle scelte sindacali, Musolino definisce lo “sciopero singolare”. – Intervistati PINO MUSOLINO (COMMISSARIO STRAORDINARIO AUTORITA’ PORTUALE MARE ADRIATICO SETTENTRIONALE) – Servizio Filippo Fois, immagini Sandro Ponchio, montaggio Sandro Ponchio


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