MESTRE – Proteste “creative”. Baristi e ristoratori del veneziano inventano “cene di gala all’alba” e si oppongono alle restrizioni imposte dal nuovo Dpcm manifestando simbolicamente con saracinesche alzate e luci accese dalle 18 || Costretti a chiudere alle 18, baristi e ristoratori non ci stanno, e mettono in campo non solo amarezza e proteste, ma anche provocazioni creative. Come quella che arriva da David Marchiori, titolare dell’Osteria Plip a Mestre, che si è inventato una “cena di Gala” alle 5 del mattino, figlia di un interrogativo: «perchè in orario diurno con estranei, colleghi di lavoro, si può fare, e di sera – magari con amici o parenti – no?». L’apertura limitata al pranzo gli farà perdere l’80% del fatturato, e per la sopravvivenza è pronto un menù ad hoc nell’ottica di venirsi incontro reciprocamente: mantenere la dignità di chi lavora e dare la possibilità di chi a pranzo resta fuori di mangiare a poco prezzo. Questa è una delle strategie, per questa che ha i connotati di una chiamata alle armi, protesta silenziosa, pacifica e civile, si intende, che arriva anche dal centro della movida veneziana. Da Edoardo Milliaccio, titolare del Dodo Caffè, in Fondamenta degli Ormesini, che dice “non chiudo a costo di essere arrestato” in virtù di quell’attenzione al rispetto delle regole che descrive anche in un cartello affisso in vetrina. Da lui parte l’invito agli altri ristoratori e titolari di bar a seguirlo nell’iniziativa: mezz’ora in cui le saracinesche resteranno alzate, dalle 18 alle 18.30 e le luci accese in segno di protesta – Intervistati DAVID MARCHIORI (Osteria Plip), EDOARDO MILLIACCIO (Dodo Caffè) (A cura di: Luisa Bertini)