17/07/2021 TREVISO – Una mostra di successo che e’ stata prorogata per il gran numero di visitatori che si sono presentati al palazzo dei trecento a Treviso. E’ quella dedicata alla donna in istria e dalmazia, ovvero l’altra meta’ del cielo nell’altra meta’ dell’Adriatico. || Cosa c’entrano le tabacchine con L’attrice Laura Antonelli, o le sessolotte con Alida Valli? E Emma Grammatica scoperta da Eleonora Duse con la lissia? Sono tutte figure della terra istriana e dalmata in una mostra al palazzo dei trecento di Treviso prorogata per il grande successo riscosso. Donne che sono l’altra meta’ del cielo dell’altra parte dell’Adriatico. Un percorso che vede il femminile declinato nei tempi e nei molteplici ruoli a volte tipici a volte insoliti per le donne. Cosi’ si va dalle breschizze, contadine slave che ogni giorno scendevano in citta’ a vendere i prodotti della campagna alle rematrici, giovani marinaie capaci di tenere testa ad equipaggi completamente maschili. Donne forti, temprate dalla vita talvolta segnate in viso dal vento dell’adriatico. Fiere nel loro ruolo di perno delle famiglie perche’ i loro uomini avevano sposato il mare prima di loro, un mare che molte volte non li restituiva piu’. Sara’ per questo che e’ stata soprattutto la forza e la determinazione delle donne istriane e dalmate ma italiane nel cuore a far affrontare a testa alta il calvario dell’esodo. Donne che sono ripartite da zero e donne che nella terra rossa d’istria e di sangue hanno subito violenza e morte ma anche l’oblio di un mondo che per mezzo secolo si e’ voltato dall’altra parte quando si parlava di pulizia etnica e di foibe. Ecco dunque il perche’ di una mostra dedicata anche a loro perche’ secoli e compiti, storie di successo e di dolore non si perdano come gocce nell’Adriatico. (Servizio di Lucio Zanato)