PADOVA – La crisi del settore cerimonie continua dopo le nuove restrizioni previste nel dpcm del 18 ottobre. Molti gli sposi che in primavera avevano rinviato le nozze ad ottobre e che ora sono costretti a ridurre gli ospiti o addirittura a cancellare l’evento. || Ad aprile e maggio in pieno lockdown sono state migliaia le coppie che hanno dovuto rinviare il matrimonio, annullate anche le cerimonie religiose come battesimi, cresime e comunioni. In Veneto come in tutta Italia, l’emergenza sanitaria ha messo in ginocchio le attività che sono strettamente legate all’organizzazione di eventi. Secondo una stima di confartigianato Padova tra marzo e giugno sono stati persi 190 milioni di euro, una tiepida ripresa si era vista nei mesi estivi, gli sposi che avevano rinviato le nozze tra luglio, agosto e inizio settembre erano riusciti nonostante mascherine e distanziamento a realizzare il loro giorno più bello così come molti battesimi. Meno fortunate le coppie che dalla primavera avevano rinviato le celebrazioni in autunno. Dal 18 di ottobre le nuove restrizioni previste nel dpcm riducono gli invitati a 30 persone, in molti hanno così deciso di rinviare nuovamente. A farne le spese sono in particolare i servizi di catering e bomboniere, ma anche le coppie stesse che rinviando o riducendo in modo considervole gli invitati perdono i soldi delle caparre. In Italia le imprese legate al settore dei matrimoni – ci spiega la weeding planner padovana Vanessa – sono circa 80 mila.La gestione poi è anche sul piano emotivo. I wedding planner non devono solo rinviare e riorganizzare gli eventi, ma devono anche rassicurare gli sposi. Nel 2021 si spera in una ripartenza, ma sono molte le coppie che non si sentono tranquille. – Intervistati VANESSA LANZAFAME (Wedding Planner) (A cura di: Valentina Visentin)


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