21/06/2021 ROANA – I fanti tornano in val Magnaboschi, teatro di sanguinosi combattimenti nel 1916, fra memoria e voglia di guardare avanti || Sono passati 105 anni da quando la val Magnaboschi e i rilievi circostanti diventarono la scogliera su cui si infransero i sogni di rivalsa dell’impero austro-ungarico, che nel maggio del 1916 diede vita all’offensiva di primavera: i fanti italiani riuscirono a resistere ai tentativi di sfondamento che avrebbero probabilmente cambiato le sorti della Prima guerra. Oggi quelle valli e quelle montagne sono luoghi di pace e di verde, ma ogni anno i fanti rendono omaggio a chi ha vissuto quei giorni e a chi in quei giorni ha perso la vita. Alla celebrazione di domenica in val Magnaboschi hanno partecipato quasi cento sezioni e gruppi di fanti provenienti dal Triveneto e da altre zone del nord Italia, assieme ai rappresentanti di Regione e Provincia e al sindaco di Roana, Elisabetta Magnabosco. Una data importante, a maggior ragione nel centenario del milite ignoto, dalla quale ripartire per costruire sulle macerie lasciate dal coronavirus. La chiusura della commemorazione è stata affidata alle toccanti parole dle presidente nazionale dei fanti, Gianni Stucchi. (Servizio di Ferdinando Garavello)