ROMA – Non aveva dubbi che il Mose avrebbe funzionato il senatore Luigi Zanda, che all’epoca della sua presidenza al Consorzio Venezia Nuova l’opera l’ha vista nascere assieme a Gianni De Michelis. || Quando nel 1995 Luigi Zanda ha lasciato la presidenza del Consorzio Venezia Nuova, era stato appena terminato il progetto di massima del Mose. Avvocato, politico, manager, Zanda aveva assunto la carica di presidenza del Consorzio nel 1985. Il progetto di dighe mobili a difesa della laguna l’ha visto nascere assieme ad un’altra figura di spicco della politica italiana, un veneziano che aveva a cuore la salvaguardia di Venezia: Gianni De MichelisZanda non ha mai avuto dubbi che il Mose avrebbe funzionato. Ma ora, superata la prove dell’acqua alta, attorno all’opera si muove il dibattito sui suoi costi. Costi, che secondo il senatore, sono pienamente giustificati dal suo compito: difendere una città dal valore inestimabile. – Intervistati SEN. LUIGI ZANDA – PARTITO DEMOCRATICO (AL TELEFONO) (A cura di: Filippo Fois)
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