18/05/2021 MONTEBELLUNA – Sul piede di guerra il mondo delle piscine dopo che la riapertura di quelle al chiuso è slittata al primo di luglio. || Confidavano in una risposta diversa da parte della cabina di regia le piscine del Veneto e, invece, l’apertura slittata al 1° luglio degli impianti al chiuso allunga una crisi che sembra non finire mai, evidenziando limiti e paradossi.L’ultimo appello proprio in queste ore con la Federazione Italiana Nuoto e Assonuoto che hanno scritto al presidente del Veneto Luca Zaia e al presidente Anci Mario Conte perchè almeno arrivi una risposta chiara dai vertici locali visto che il Governo centrale sembra distante anni luce. In previsione dell’inserimento in fascia bianca dal 7 giugno, si chiede se sarà possibile – al di là di ogni dubbio o interpretazione – aprire gli impianti, anche per organizzare i centri estivi.Per il resto, guardando a Roma i toni sono aspri, si parla di “ennesima beffa” e di ristori-elemosina.Soltanto in piscina a Montebelluna ci sono 15 dipendenti e un centinaio di collaboratori, la maggior parte fermi. Le vasche vuote parlano da sole.A nuotare restano atleti tesserati e professionisti. Tra questi, Francesco Pellizzari e Matteo Rudelli, che guardano soprattutto all’attività sportiva dei più giovani. – Intervistati MARIA GIULIA PILLONETTO (Responsabile Segreteria Montenuoto Montebelluna) (Servizio di Cristian Arboit)


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