21/04/2021 MESTRE – Carenze e criticità dell’assistenza agli anziani in Veneto nel mirino di Cgil, Cisl e Uil regionali. I sindacati propongono una modifica dell’intera filiera e soprattutto una riforma delle Ipab, per la quale la Giunta regionale ha presentato un progetto di legge. || In Veneto ci sono più di un milione di ultra 65enni tra cui circa 200mila non autosufficienti. Quasi mezzo milione di pensionati veneti vive con meno di 1.000 euro lordi al mese. Partono da questa fotografia scattata nel Veneto del 2021 le proposta di Cgil, Cisl e Uil per un miglioramento del sistema di residenzialità e domiciliarità dianziani e non autosufficienti e per la riforma delle Ipab, definite strutture che a volte si sono rivelate inadeguate ai nuovi e crescenti bisogni di carattere sanitario.Tra pubblico e privato in Veneto si contano oltre 300 case di riposo conquasi 32mila posti letto. 26mila sono coperti dalla Regione per la quota sanitaria, ma la quota alberghiera o quella intera a carico della a carico delle persone e delle famiglie può arrivare a 3mila euro. I sindacati chiedono il rafforzamento dell’intera filiera di assistenza territoriale e residenzialità.Cgil. Cisl e Uil entrano nel merito del progetto di legge presentato dalla Giunta regionale, giudicano positivamente la trasformazione delle Ipab in aziende pubbliche di servizi alla persona, ma suggeriscono anche diverse modifiche al testo. – Intervistati MARIO RAGNO (SEGRETARIO GENERALE UIL FPL VENETO), PAOLO RIGHETTI (SEGRETARIO CGIL VENETO), CINZIA BONAN (SEGRETARIA CISL VENETO) (Servizio di Filippo Fois)


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