16/04/2021 TREVISO – Progetto pilota a livello nazionale in Comune a Treviso: introdotta una nuova figura per il contrasto alla criminalità organizzata. La lotta alla mafia è la priorità. || “La mafia ha bussato alle nostre porte, ma non ci siamo fatti travolgere anche grazie al lavoro attento dei nostri dipendenti”.L’interdittiva per mafia emessa a inizio febbraio dalla Prefettura e che ha riguardato i lavori alla don Milani di San Zeno non è stato solo un campanello d’allarme, ma la prova che il crimine organizzato c’è e che tende a confondersi e insinuarsi nelle pieghe della crisi provocata dalla pandemia.Anche per questo, il Comune di Treviso – primo in Italia e con il sostegno di Avviso Pubblico – ha introdotto la figura del formatore alla tutela della legalità. Sarà il colonnello Salvatore Gibilisco, già comandante a Castelfranco poi al Nucleo Informativo del Comando provinciale di Treviso, da poco meno di due mesi in pensione. La sua esperienza sarà messa a disposizione degli uffici di Ca’ Sugana.Collaborare quindi, oggi, più che mai a fronte di una una economia a corto di liquidità e quindi vulnerabile.Da qui la necessità di collaborare – dice Gibilisco – anche con commercialisti e consulenti del lavoro perchè segnalino le operazioni sospetteC’è poi la massa di denaro che arriverà con il Recovery Plan sui territori, Treviso compreso. – Intervistati MARIO CONTE (Sindaco di Treviso), SALVATORE GIBILISCO (Formatore alla tutela della legalità) (Servizio di Cristian Arboit)