24/03/2021 MOGLIANO VENETO – Un migliaio di persone, ieri sera, ha partecipato alla veglia “virtuale” per Marta promossa dal parroco di Marocco don Vanio, che ha chiesto di esporre una candela alla finestra come “segno” per la ragazza e la sua famiglia. Ma il sarcedote parla anche del giovane aggressore || Candele e lumi alle finestre, a Mogliano Veneto e non solo, per esprimere affetto, vicinanza e unirsi in una preghiera collettiva per Marta. L’invito del parroco di Marocco e del Sacro Cuore don Vanio Garbujo è stato raccolto da molti. Il sacerdote aveva programmato una veglia in chiesa, ma rischiavano di presentarsi così tante persone, che don Vanio ha optato per un’alternativa più sicura, invitando via social a pregare ognuno nella propria intimità domestica, e a esporre alle finestre una luce per manifestare solidarietà alla ragazza ferita. Un migliaio le persone che si sono unite in questa veglia “virtuale”. Il parroco conosce bene Marta e la sua famiglia, ma don Vanio ha avuto modo, seppure per poco, di incrociarsi anche con l’aggressore 15enne, che un paio di anni fa è stato cresimato proprio a Marocco. «Ho avuto modo di parlare con qualche suo amico, nessuno si aspettava una cosa del genere, è un ragazzo che non ha mai dato problemi». Dalla famiglia Novello, in questo momento drammatico, è venuto, secondo il parroco, un insegnamento silenzioso, ma molto profondo. «Nessuna parola violenta, né cattiveria, nessun giudizio, come invece anche sui social se ne leggono moltissimi. E’ una famiglia straordinaria». – Intervistati DON VANIO GARBUJO (Parroco di Marocco) (Servizio di Lina Paronetto)


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