23/03/2021 VENEZIA – Provvedimenti urgenti contro l’inquinamento. Li chiede il Partito Democratico che ha ricordato come, dati alla mano, il 2020 sia stato per sforamenti un anno peggiore dei precedenti. || Un anno addirittura peggiore dei due precedenti. L’inquinamento è stata una delle poche cose a non andare in lock-down a Venezia nel 2020. Certo di traffico ce n’è stato molto meno, ma le fonti di inquinamento sono molteplici. Su richiesta delle opposizioni si è tenuta una commissione consiliare sulla qualità dell’aria.”La situazione del 2020 è stata pesante perché ci sono stati numerosi sforamenti. 73 a parco della Bissuola e Rio Novo e addirittura 88 in via Tagliamento a Mestre. Non c’è una fonte unica d’inquinamento dell’aria – ha osservato Alessandro Baglioni del Partito Democratico – ce ne sono tante e bisogna iniziare ad aggredirle tutte”“Una delle emissioni principali – spiega – che è continuata anche durante il lock-down è quella dei riscaldamenti privati. Il proliferare in terraferma di stufe a pellet o comunque riscaldamenti a legna fa sì che le emissioni siano notevoli. I controlli sono molti blandi – conclude il consigliere comunale dem – non basta scrivere nelle ordinanze di ridurre i gradi dei riscaldamenti, bisogna che vengano applicate in concreto”. Poi naturalmente ci sono i poli inquinanti grossi il porto, l’aeroporto e il traffico su gomma. – Intervistati ALESSANDRO BAGLIONI (CONSIGLIERE COMUNALE PARTITO DEMOCRATICO) (Servizio di Filippo Fois)