TREVISO – Sono ben 22 le persone risultate positive al Covid-19 dopo aver partecipato ad una festa di matrimonio che si è svolta alcuni giorni fa a Treviso. Sono quasi 600 invece i bambini in quarantena, un record regionale. “Evitare il lockdown della scuola”, è la priorità del direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi. In tal senso si va avanti coi baby tamponi. || Non era stato invitato ufficialmente, ma alla fine il Covid-19 si è presentato lo stesso e senza tanti convenevoli. Così in un matrimonio che si è tenuto pochi giorni fa alle porte di Treviso.22 gli invitati risultati, alla fine, contagiati a seguito della positività di uno dei presenti. Tutti, ora si trovano in isolamento domiciliare.Questo l’ultimo cluster in ordine di tempo a pochi giorni dalla stretta proprio sui matrimoni dell’ultimo dpcm.Continuano poi i casi aziendali, in particolare quello che riguarda una ditta della zona di Montebelluna: 48 i positivi su uno screening che ha coinvolto 500 persone. Un quadro in continua evoluzione con un dato epidemiologico che cresce, ma con conseguenze sanitarie limitate.“Non c’è pressione sui reparti di terapia intensiva né in quelli di sub-intensiva. L’incidenza di asintomatici sfiora il 97 per cento”, sottolinea il direttore generale dell’Ulss 2 Marca Trevigiana Francesco Benazzi.Insomma, un conto continua a essere il quadro epidemiologico – ovvero i numeri del contagio – un altro quello sanitario.L’altro capitolo è quello della scuola: a poco più di un mese dal via alle lezioni sono state 71 le classi di ogni ordine e grado interessate dal Covid nella Marca. Uno studio di Azienda Zero riferisce che gli studenti sottoposti a quarantena preventiva sono stati 595, 43 tra insegnanti e collaboratori. Si tratta di un record regionale, che sta anche nella capacità di contact tracing dell’Ulss 2, prima in Italia ad attivare le squadre anti-Covid in classe.A tal proposito è lo stesso Benazzi – guardando a quanto successo in Campania – a escludere al momento il fondamento sanitario a un eventuale lockdown del mondo della scuola: “Non ci sono proprio i presupposti”, dice.In questo solco si inserisce la nuova metodologia del baby tampone, che a Treviso è già realtà ed è portata avanti con forza e determinazione dal laboratorio di microbiologia del Ca’ Foncello guidato da Roberto Rigoli, padre morale e materiale – Intervistati FRANCESCO BENAZZI (Direttore generale Ulss 2 Marca Trevigiana), ROBERTO RIGOLI (Primario Microbiologia Ca’ Foncello Treviso) (A cura di: Cristian Arboit)