22/03/2021 TREVISO – Il caso della parrucchiera di Conegliano che, forte di un parere legale, tiene aperto il suo salone, suona come un campanello d’allarme, per il presidente di unioncamere Pozza. Che però ammonisce i titolari di attività economiche a non esporsi a rischi eccessivi. || Che un imprenditore, un esercente voglia tenere aperta la propria attività è comprensibile, soprattutto dopo un intero anno di lunghe chiusure e incerte ripartenze. Ma è un atteggiamento di cautela quello che predica il presidente di Unioncamere Veneto Mario Pozza, di fronte a casi come quello della parrucchiera di Conegliano, che forte di un parere legale tiene aperto il salone ritenendo di non poter essere sanzionata, «Attenzione – dice Pozza – a non pagare due volte, il consulente e la sanzione». Di contro, dice Pozza, sono sempre di più le aziende che mancano di liquidità. La ribellione di chi sfida le restrizioni e tiene aperto, dunque, non è solo un mero atto simbolico, ma un campanello d’allarme di categorie che ormai stanno perdendo la fiducia nelle istituzioni. – Intervistati MARIO POZZA (Pres. Unioncamere Veneto) (Servizio di Lina Paronetto)


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