31/12/2025 TREVISO – Tra festeggiamenti di fine anno e l’avvio dei saldi, il commercio trevigiano guarda al 2026 con speranza, ma senza nascondere le difficoltà. || La fine dell’anno e l’inizio del nuovo si intrecciano, a Treviso, sotto il segno di un cauto ottimismo ma anche di forti preoccupazioni per i consumi. Dalla tavola del veglione di San Silvestro alle vetrine dei negozi di moda pronte per i saldi invernali, le imprese del commercio e dei servizi affrontano un passaggio delicato, tra voglia di festa e difficoltà economiche ancora evidenti. Nonostante tutto, per la notte di Capodanno, secondo Fipe-Confcommercio Treviso, la ristorazione provinciale si prepara a un buon afflusso di clienti, spinti dal desiderio di celebrare l’arrivo del 2026 fuori casa.Archiviato il Capodanno, l’attenzione si sposta subito sui saldi invernali, al via dal 3 gennaio. Secondo Federmoda Treviso, dopo una stagione natalizia piuttosto sottotono, le aspettative sono prudentemente positive: una larga parte dei consumatori veneti prevede acquisti di abbigliamento, calzature e accessori, con una preferenza ancora significativa per il negozio fisico. A Treviso, in particolare, si conferma un approccio sempre più pianificato agli acquisti, orientato alla qualità dei capi e al valore aggiunto dell’accoglienza e del servizio.Dietro queste previsioni, però, si allungano ombre pesanti. L’economia locale risente della crisi di diversi comparti manifatturieri, dove la maggioranza dei consumatori dichiara una riduzione della disponibilità di reddito. Per i negozi della moda, i saldi rappresentano spesso l’ultima occasione per sostenere fatturati già messi a dura prova da promozioni anticipate, Black Friday prolungati e margini sempre più ridotti. Il rischio di una progressiva desertificazione commerciale dei centri storici, con la chiusura dei negozi multimarca, è concreto. Treviso si muove dunque su un equilibrio fragile. – Intervistati DANIA SARTORATO (Pres. Fipe Confcommercio Treviso), BEATRICE PALUDETTI (Pres. Federmoda Treviso) (Servizio di Nicola Marcato)
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