05/12/2025 VENEZIA – Sette dirigenti del Comune di Venezia sono indagati per la strage del bus di Mestre. Nell’incidente morirono 22 persone e 14 rimasero ferite.Nell’atto della Procura non figura il nome dell’amministratore delegato della società La Linea, proprietaria dell’autobus. || Dovranno rispondere a vario titolo dei reati di crollo colposo, omicidio e lesioni colpose anche stradali. Dopo più di due anni la Procura di Venezia ha chiuso l’inchiesta a carico di sette dirigenti del Comune per la strage del bus precipitato dal cavalcavia superiore di Marghera nell’ottobre del 2023.Quella drammatica notte si verificò uno dei disastri stradali più gravi nella storia di Venezia. Nell’incidente morirono 22 persone: tutti turisti stranieri in vacanza e un italiano: l’autista trevigiano Alberto Rizzotto. Altri 14 passeggeri rimasero feriti.Gli indagati, saliti da quattro a sette, sono dirigenti del Comune di Venezia, mentre non figura nell’atto della Procura il nome di Massimo Fiorese, amministratore delegato della società La Linea, proprietaria dell’autobus, la cui posizione potrebbe essere stata stralciata in vista della possibile archiviazione.Ai dirigenti comunali si contesta “negligenza, imprudenza e imperizia” per non aver “programmato, promosso, attivato costanti controlli sullo stato del Nuovo cavalcavia di Marghera”. Secondo i pm “in relazione ai rispettivi ruoli ricoperti”, gli indagati non avrebbero “monitorato adeguatamente il cavalcavia e disposto appropriati interventi, almeno di manutenzione”. Data la “presenza di un varco nella barriera stradale” e “lo stato complessivo di deterioramento della stessa”, avrebbero quindi contribuito “a mantenere una situazione di pericolo strutturale”.La Procura ha ricostruito che l’autobus andò “a sbattere sul guardrail posto alla destra della carreggiata per un tratto di circa 50 metri” fino a quando, “trovando un varco di circa 2,40 metri” sul guardrail, “sviava verso destra rompendo il guardrail stesso”. Questo, “a causa dell’interruzione della barriera e della mancanza di sistemi di contenimento”, provocava così la caduta del mezzo dal cavalcavia.I dirigenti del Comune di Venezia rivendicano la correttezza del proprio operato e la propria totale estraneità ai fatti e agli addebiti.I l (Servizio di Filippo Fois)
https://youtu.be/vCfpxcwwOlI
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