05/12/2025 SILEA – Promettevano investimenti da sogno, anche a chi aveva perso la casa durante l’alluvione in Romagna. Ma era tutta una truffa. Tra gli arrestati, in carcere un professionista trevigiano. L’operazione della Guardia di Finanza di Ravenna || Sono oltre una sessantina le persone finite nella truffa messa in piedi da una un’organizzazione che faceva leva sulle condizioni di precarietà e incertezza finanziaria, ad esempio chi aveva perso la casa durante l’alluvione in Romagna. I malviventi proponevano investimenti all’estero grazie ad aperture di società in Romania ad alto rendimento. in realtà fasulli. Arrestati un 69enne di Silea, con diversi precedenti per truffe, ma nessuna condanna e titolare di alcune aziende immobiliari: l’uomo l’intermediario del gruppo è stato portato nel carcere di Santa Bona. I due complici sono professionisti del ravennate, agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. Dovranno rispondere di truffa e abusivismo finanziario in relazione a investimenti ad alto rendimento per oltre 100 milioni. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati proventi illeciti per circa un milione di euro. Le attività investigative hanno fatto emergere come gli indagati, approfittando della fiducia che molti dei clienti riponevano nei professionisti, sono riusciti ad ottenere fraudolentemente cospicue somme di denaro. Ai fini del raggiungimento dell’obiettivo era richiesto sempre il versamento di una somma iniziale variabile (che poteva arrivare fino a circa quarantamila euro, che veniva trasferita in violazione delle norme antiriciclaggio o di monitoraggio fiscale. Addirittura alcuni clienti sono stati accompagnati in Romania per procedere agli adempimenti formali connessi alla costituzione o all’acquisto di partecipazioni di società romene. Logico a questo punto, per i clienti, attendere i risultati dei propri investimenti, che però tardavano ad arrivare, ingenerando la richiesta della restituzione dei patrimoni investiti. Richiesta che veniva sistematicamente posticipata accampando scuse di vario genere, fino a sostenere che il rientro dei denari avrebbe subito ritardi o sarebbe stato ostacolato anche dall’intervento nel frattempo eseguito dagli investigatori. (Servizio di Daniela Sitzia)
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