29/11/2025 TESSERA – Avanzano i lavori del Bosco dello Sport e non si placano le polemiche sul suo finanziamento pubblico. Il PD torna all’attacco di un’opera che servirà due società private. «Con quei soldi – dice il capogruppo Saccà – si potevano risolvere molti problemi di Venezia e Mestre». || Ci sono diversi modi con cui guardare al cosiddetto “Bosco dello Sport” o se preferite a quel cantiere che cresce nell’area verde che divide Dese da Tessera. Perché – per esempio nell’opposizione – c’è anche chi non vede la questione semplicemente nel costruire o non costruire un palazzetto e uno stadio. Questo è modo per dirlo. Un altro modo è dire che si stanno costruendo con soldi pubblici due strutture che saranno utilizzate da due società private. Un’operazione che secondo il capogruppo PD Giuseppe Saccà si vede davvero raramente.Al momento il costo dell’operazione ha già superato i trecento milioni di euro inizialmente previsti. E si tratta di soldi pubblici con cui secondo l’esponente dem si sarebbe potuta rimettere a posto la città: in Laguna come in terraferma. Agli oltre trecento milioni che si spenderanno, bisogna aggiungere secondo Saccà anche il danno subito da Venezia per il mancato arrivo di altri 100 milioni: quando la Commissione Europea decise che uno stadio e un palazzetto dello sport, non potevanorientrare tra le opere finanziate con il PNRR. – Intervistati GIUSEPPE SACCA’ (CAPOGRUPPO PARTITO DEMOCRATICO VENEZIA) (Servizio di Filippo Fois)
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