07/03/2021 VENEZIA – Un anno esatto dal primo lockdown che aveva coinvolto Treviso, Padova e Venezia, ma domani si torna a chiudere. “Adesso basta. Bisogna convivere con il virus”, tuona l’assessore regionale alle attività produttive Roberto Marcato che preme l’acceleratore su un fronte in particolare. || “Perchè non puntiamo sulle tecnologie per ripulire l’aria? In Veneto abbiamo delle eccellenze”.La domanda è tutt’altro che retorica soprattutto a poche ore dal ritorno in fascia arancione.Per l’Assessore regionale alle attività produttive, Roberto Marcato, ci sono quindi altre vie alla chiusura, un ragionamento che vale per i ristornati ma anche per le scuole, con il ritorno – sempre meno ipotetico – alla didattica a distanza al 100 per cento.Chiusure che ovviamente prolungano l’agonia di interi comparti sempre più in sofferenza e alle prese con problemi crescenti di liquidità, come sottolineato dallo stesso Marcato in una recente lettera al Governatore della Banca d’Italia, dove si contesta la rigida applicazione delle norme di Basilea sulla concessione dei crediti alle imprese.Tema sollevato anche dalle categorie, che chiedono all’Esecutivo un nuovo schema di gioco in vista del nuovo decreto indennizzi, che dovrà necessariamente dovrà superare la logica stretta dei codici Ateco. – Intervistati ROBERTO MARCATO (Assessore Sviluppo Economico Regione Veneto), MATTEO RIBON (Direttore CNA Veneto) (Servizio di Cristian Arboit)