17/11/2025 SPRESIANO – Delitto di Anica Panfile. Il pm Giulia Rizzo ha ricorso in appello contro l’assoluzione di Franco Battaggia, accusato di omicidio volontario: decisione giudicata “illogica e contraddittoria”. || Non ci sta la Procura di Treviso. Il pubblico Ministero Giulia Rizzo si è rivolta alla Corte di Venezia motivando la decisione di ricorrere in appello. Unico colpevole secondo la Procura rimane Franco Battaggia, l’ex datore di Lavoro della vittima, Anica Panfile, trovata morta il 21 maggio del 2023 in un’ansa del Piave a Spresiano. Secondo Rizzo, la decisione della Corte d’Assise trevigiana sarebbe «manifestamente illogica e contraddittoria». Nonostante i giudici avessero esaminato attentamente le prove emerse durante il dibattimento, scrive il pm, «hanno ritenuto insufficiente il materiale probatorio per collegare Battaggia all’omicidio e al tentativo di nascondere il cadavere». L’uomo, secondo l’accusa sarebbe stato l’ultima persona a vedere in vita Anica il 18 maggio dello stesso anno: Era andata a prendere dei documenti poi di lei si erano perse le tracce fino al ritrovamento del cadavere. In carcere con l’accusa era finito per 535 giorni Franco Battaggia titolare della pescheria El Tiburon. Poi l’assoluzione per non aver commesso il fatto. Secondo il pubblico ministero «i giudici hanno valutato gli elementi di prova come non totalmente significanti e convincenti, a fronte di incongruenze e di ulteriori elementi di prova, acquisiti sempre nel dibattimento» La Rizzo ha ribattuto punto per punto quello che secondo lei sono le prove che porterebbe direttamente all’accusato. Nel suo ricorso si concentra molto sulla “prova regina” a discarico dell’imputato, cioè il fatto che il telefono della vittima risulti funzionante intorno alle 17 del pomeriggio del 18 maggio, quando Battaggia (che era difeso dall’avvocato Fabio Crea) viene rilevato a bordo della sua auto al casello autostradale di Villorba, dopo che apparentemente lo stesso sarebbe stato spento tra le 16,15 e le 16,45, orario in cui secondo l’accusa la 31enne sarebbe stata assassinata.  La Procura contesta l’interpretazione difensiva, definendo poco plausibile che Anica possa aver manipolato il telefono pe – Intervistati Avv. FABIO CREA (Difensore Franco Battaggia) (Servizio di Daniela Sitzia)


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