14/11/2025 VENEZIA – Un anno dalla cattura e incarcerazione di Alberto Trentini, cooperante veneziano, in carcere dal 15 novembre 2024. Continui gli appelli della madre Armanda affinchè venga liberato. || Prelevato a un posto di blocco e arrestato il 15 novembre 2024. Da allora Alberto Trentini, cooperante umanitario del Lido di Venezia, si trova in carcere in Venezuela, nella prigione di El Rodeo, nei pressi della capitale Caracas. In questi 365 giorni, nessun capo di imputazione che ne giustificasse l’arresto. Imprigionato, molto probabilmente, solo come ostaggio politico. Soltanto a fine luglio, nove mesi dopo la cattura, è stato nominato un inviato speciale per i detenuti politici in Venezuela. Laureato in Storia a Ca’ Foscari, un master in assistenza a Liverpool e in sanificazione dell’acqua a Leeds. Decine di esperienze sul campo, dall’Equador, all’Etiopia fino a Nepal e Paraguay. Trentini era in Venezuela da ottobre 2024, coordinatore di una ong francesce dedita agli aiuti alle persone con diasbilità. In un anno solo 3 brevi chiamate alla famiglia, in cui Alberto Trentini ha voluto rassicurare sulle sue condizioni di salute, raccontando di aver smesso di fumare, chiesto come stava il padre e premurato di non muovere la sua auto perchè la revisione è scaduta. Impegno costante, da parte dell’avvocata Alessandra Ballerini e quello della madre, Armanda Colusso Trentini. Appelli affinchè vengano smosse coscienze e soprattutto la politica, perchè nei confronti del governo venezuelano di Nicolàs Maduro, non si rimanga silenti, si tratti e si contratti, per riportare a casa Alberto. Dalle colonne di Reppubblica la madre Armanda: «Albelto ha dedicato la sua vita agli altri, ora è lui ad aver bisogno di voi. Scrivetene, parlatene, insistete perchè chi deve decidere lo faccia senza più tentennamenti» (Servizio di Edy Caliman)

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