11/11/2025 VENEZIA – Bande organizzate, violente e minacciose sia verso le vittime dei furti che verso le affiliate. L’inchiesta dei Carabinieri ha aperto uno squarcio sul racket dei borseggi a Venezia. E l’indagine continua. || E’ un indagine di un anno e mezzo che segna una svolta nella lotta al borseggio quella condotta dai Carabinieri di Venezia, che oltre a spiccare 23 misure cautelari (per reati come furto aggravato, riciclaggio, ricettazione, violenze e minacce), e oltre a ricostruire 32 borseggi per un bottino di circa 50 mila euro, identifica ruoli e gerarchie di un gruppo organizzato.Non singoli individui che vivono di espedienti quindi, ma una banda dai meccanismi rodati che agiva con violenza sia dentro che fuori dal gruppo.Da queste regole nella banda non ci si poteva sottrarre: in un caso è stata minacciata con un coltello anche una 14enne, una donna incinta invece è stata picchiata. Rintracciare i 23 indagati, tutti senza fissa dimora non è impresa facile. Una donna è detenuta alla Giudecca, altre due indagati si trovano in carcere in Croazia e in Ungheria. – Intervistati COL. MARCO AQUILIO (COMANDANTE PROVINCIALE CARABINIERI VENEZIA) (Servizio di Filippo Fois)
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