03/11/2025 CASSOLA – Due alpinisti italiani risultano dispersi in Nepal sul massiccio dell’Himalaya. Si tratta del milanese Alessandro Caputo e del vicentino Stefano Farronato. In salvo invece il terzo componente della spedizione || Lo avevamo incontro a pochi giorni dalla sua partenza ai primi di ottobre. Stefano Farronato ai nostri microfoni presentava l’impresa denominata “Panbari Q7″ iniziata ormai venti giorni fa. Di lui, nativo di San Zeno di Cassola e domiciliato sul Monte Grappa e del compagno Alessandro Caputo, milanese, non si hanno più notizie da venerdì 31 ottobre, dopo che si sono interrotte le comunicazioni coi localizzatori, a causa di un peggioramento delle condizioni meteorologiche, con vento e forti nevicate in quota. E’ stato invece recuperato il terzo della spedizione, il piemontese Valter Perlino, fermato da un malore al campo base a quota 4800 metri.La conferma dell’avvio delle ricerche è arrivata dal Dipartimento del Turismo nepalese, che aveva rilasciato ai tre italiani il permesso di arrampicata. La montagna, alta poco meno di 7000 metri, è tra quelle meno battute dagli alpinisti, su un tratto che viene definito accidentato del massiccio delll’Himalaya.Fonti vicine a Farronato confermano che le ricerche sono tuttora in atto, anche con l’impiego di elicotteri e con l’utlizzo dei segnalatori. Dai familiari, che vivono giornate angoscianti e sono assisisti anche dalla Farnesina, è arrivata la richiesta di mantenere il massimo riserbo finché non si saranno concluse le operazioni. Farronato, noto e apprezzato arboricoltore, attivo in tutta la pedemontana è noto e apprezzato per la sua competenza nel settore delle coltivazioni, in particolare dell’olivo. Dalla sua azienda di Cassola il messaggio è che continuano ad attendere il suo rientro per il 10 novembre. Questa in Nepal è la sua diciottesima spedizione e, prima di partire, l’aveva dedicata al padre, recentemente scomparso. Nell’ultimo messaggio pubblicato dal loro staff su Instagram il 26 ottobre, i tre alpinisti davano rassicurazioni sull’andamento del viaggio.”tutto bene” – scrivevano. “Noi tutto ok, su e giù per i campi: C1 a 5200 e C2 a 5800 per portare materiale e acclimatarci. 18 km fino al campo base, (Servizio di Mirco Cavallin)


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