23/10/2025 TREVISO – Dal capoluogo ai comuni più piccoli, dilaga l’allarme baby gang. Le testimonianze delle vittime dei bulli raccontate all’Associazione Furti in Corso || «Una sera ero nel magazzino del condominio in cui vivo, ho sentito dei rumori sono uscito per vedere e sono stato circondato da un gruppo di ragazzini che hanno iniziato a insultarmi, sono tornato nel magazzino e ho iniziato a battere e loro sono scappati» a raccontare questo episodio un residente della zona tra via Fiumicelli e via Pescatori, a Treviso. Ma, come racconta lui stesso, non si tratta di un episodio isolato, anche la figlia un sabato pomeriggio ha vissuto un’esperienza che l’ha profondamente spaventata.Restiamo sempre in centro a Treviso con la testimonianza di una donna che racconta di essere stata aggredita non solo verbalmente con frasi oscene da un gruppo di ragazzini ma di essere stata anche bersaglio di alcuni sputi al punto da essere stata costretta a rifugiarsi in un panificio. Dal capoluogo ai comuni più piccoli, cambiano gli scenari ma non i racconti, questo arriva da un paese della sinistra Piave che i residenti dicono essere in balia di un gruppetto di 17enni. Sono solo alcuni dei tanti messaggi che ogni giorno Cristian Demma presidente dell’Associazione Furti in Corso riceve su messanger o su whatsapp. Racconti di aggressioni, minacce o solamente lo sfogo di genitori preoccupati per i propri figli. Cittadini che hanno raccontato chiedendo però un’unica cosa: l’assoluto anonimato per paura di ritorsioni. Demma impegnato, su invito del sottosegretario alla giustizia Ostellari, che ha incontrato in agosto a Roma, ad organizzare un convegno sulla sicurezza, sta portando avanti con il senatore alcune proposte dall’abbassamento dell’età dell’imputabilità, oggi fissata a 14 anni, alla possibilità di portare i ragazzini, sin dalle medie, all’interno delle carceri minori – Intervistati CRISTIAN DEMMA (Presidente Associazione Furti in Corso) (Servizio di Francesca Bozza)
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