02/03/2021 VENEZIA – Una lettera aperta ai cittadini per spiegare i motivi dello sciopero del trasporto pubblico veneziano l’8 Marzo. Per la crisi, i dipendenti del gruppo AVM perdono dai 300 ai 350 euro di stipendio, ma non tutti – denunciano – stanno facendo gli stessi sacrifici. || La protesta dei lavoratori del trasporto pubblico locale di Venezia prosegue. Dopo quella d’inizio Febbraio, l’8 Marzo ci sarà una seconda astensione dal lavoro. A Piazzale Roma e a Fondamente Nove a Venezia, a Piazzale Cialdini a Mestre e a Santa Maria Elisabetta al Lido, quattro presidi dei sindacati distribuiscono una lettera aperta ai cittadini nella quale si spiega che i circa 2.900 dipendenti del gruppo AVM non intendono pagare da soli la crisi dell’azienda con un taglio dello stipendio che giudicano inaccettabile.Secondo i sindacati lo stesso zelo non si riscontrerebbe negli stipendi del gruppo dirigente.Mentre coi dipendenti si risparmiano 22 milioni di euro – si legge nella lettera aperta di Cgil, Cisl, Uil, Usb, Ugle Cisal – il Comune trattiene 8 milioni di euro dai titoli di viaggio turistici e a grava sul gruppo AVM con una serie di mutui che vanno dal tram al people-mover oltre che aver scaricato il costo di progettazione e costruzione della Vallenari bis. Nel 2020 – sostengono tutte le sigle sindacali – il Comune ha caricato sul gruppo AVM: la costruzione e messa a norma del park scambiatore ai Pili, la costruzione del bici park al Garage Comunale e la gratuità delle strisce blu sui parcheggi a pagamento: manovre il cui ammontare complessivo si attesta intorno ai 30 milioni di euro. – Intervistati VALTER NOVEMBRINI (SEGRETARIO GENERALE FILT CGIL VENEZIA), RICCARDO RUZZON (COORDINATORE RSU ACTV) (Servizio di Filippo Fois)