15/10/2025 CASTEL D’AZZANO – Dopo la strage di Castel d’Azzano la Procura di Verona contesta il reato di strage per i fratelli Ramponi. Nelle prossime ore gli interrogatori a Franco e Dino. || Tre bare. Tre divise. Un silenzio che urla dolore. Venerdì Padova, il Veneto e l’Italia si fermeranno per rendere l’ultimo saluto ai tre Carabinieri morti nell’inferno di Castel d’Azzano. Sarà lutto nazionale:nella Basilica di Santa Giustina, i funerali di Stato del brigadiere capo Valerio Daprà, il luogotenente Marco Piffari e il carabiniere scelto Davide Bernardello. Le loro salme, dopo l’autopsia disposta dalla Procura di Verona, saranno accolte nella camera ardente allestita nella sede della Legione Carabinieri del Veneto. Intanto, a Verona, la vita resta appesa a un filo per tre dei 25 feriti. Tra loro, la più grave è proprio colei che ha innescato la strage con il gas, una delle sorelle Ramponi, Maria Luisa. La donna è intubata, in terapia intensiva, mentre i due carabinieri più gravi tra quelli ancora ricoverati mostrano lievi segni di miglioramento.Per i tre fratelli Ramponi, la Procura, ipotizza il reato più pesante: quello della strage. Nelle prossime ore l’interrogatorio davanti al Gip per Franco e Dino. Una follia, quella dei tre, che andava avanti da anni. Già in passato avevano minacciato di farsi saltare in aria. Problemi familiari, debiti, disagio. Il comune aveva tentato più volte di aiutarli, senza successo.Oltre al lutto regionale sarà anche lutto cittadino per sei giorni a Castel d’Azzano. Domani sera nelle vie del comune si terrà una fiaccolata per ricordare le vittime della strage. Perchè il sacrificio di Valerio, Marco e Davide non sia mai dimenticato. Uomini dello Stato caduti mentre facevano il proprio dovere. – Intervistati ELENA GUADAGNINI (Sindaca Castel D’Azzano) (Servizio di Marta Zatta)
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