08/10/2025 LONGARONE – Tragico epilogo per le ricerche di Paolo Foppa, l’alpinista bellunese disperso dalla serata di ieri, la cui salma senza vita è stata rinvenuta questa mattina dai soccorritori. || Un biglietto lasciato sul tavolo con le indicazioni dell’itinerario, come è da prassi per gli alpinisti che si avventurano in solitaria. È partita da lì la macchina dei soccorsi, allertata martedì sera attorno alle 22 e 30 dai familiari di Paolo Foppa, bellunese di 65 anni, preoccupati dal suo mancato rientro a casa, e dal telefono che squillava a vuoto. Il corpo dell’uomo, esperto conoscitore e amante della montagna remota e selvaggia, è stato rinvenuto attorno alle 9.30 del mattino dai soccorritori in un canale del versante sud delle cime dei Bachet, nel cuore del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, in comune di Longarone. Partito dalla Val del Grisol, l’uomo stava tentando una traversata dal rifugio Pian de Fontana verso il rifugio Pramperét passando per i “viaz”, espressione dialettale che identifica i percorsi tracciati dagli animali, spesso esposti ed insidiosi, ed è li dove, probabilmente a causa di una scivolata, è precipitato per un centinaio di metri. Imponente la movimentazione interforze dei soccorritori attivi per tutta la notte, tra Soccorso Alpino di Belluno, dove il nipote Riccardo ricopre il ruolo di vice capostazione, dei Vigili del Fuoco, Carabinieri e Soccorso alpino della Guardia di Finanza che con l’ausilio dell’elicottero dotato di strumentazione per il rilevamento del segnale telefonico, è riuscito ad individuare la salma attorno ai 1900 metri di quota. (Servizio di Stefano Bozzi)
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