08/10/2025 CORTINA D’AMPEZZO – Clamorosa operazione dei carabinieri di Cortina e Belluno, coordinata dalla Direzione Distrettuale Animafia della Procura di Venezia. Spaccio e estorsione aggravata dal metodo mafioso, i reati contestati a vario titolo a tre persone destinatarie di altrettante ordinanze di custodia cautelare, di cui una in carcere, eseguite questa mattina all’alba. || Dalla Capitale alle vette delle Dolomiti. Dai salotti dei Parioli ai locali della movida di Cortina. Una scalata criminale durata anni, costruita su droga, violenza e metodo mafioso. Loro sono Leopoldo e Alvise Cobianchi, ex ultras della Lazio, legati ai vecchi ‘Irriducibili’. Un nome su tutti: Fabrizio Piscitelli, alias ‘Diabolik’, assassinato nel 2019. Un’amicizia usata come lasciapassare criminale, come marchio di potere. Hanno cominciato dalla droga: a Cortina, avevano messo in piedi una rete di pusher, minacciando chi non pagava, pestando gli spacciatori “non autorizzati”. Poi, il controllo dei locali: eventi imposti con la forza, PR e DJ reclutati sotto minaccia, sicurezza gestita da uomini fidati. Il tutto sotto una società con sede a Roma, usata come paravento. Ma il passo successivo è stato ancora più ambizioso: gli appalti per le Olimpiadi Invernali del 2026. Un modus operandi inquietante interrotto dal blitz dei carabinieri della compagnia di Cortina che con i colleghi dei nuclei investigativi di Belluno e di Roma è stato interrotto nelle scorse ore. Tre le ordinanze di custodia cautelare, una in carcere, una ai domiciliari, un obbligo di dimora nella capitale eseguite su ordine del Gip di Venezia al termine di un anno di indagini serrate sviluppate da un’attività in materia di stupefacenti della Procura di Belluno risalente al 2022. Un’infiltrazione silenziosa, ma precisa. Con incontri, pressioni, e perfino un messaggio minatorio a Stefano Ghezze, assessore comunale di Cortina, reo di non aver “ricambiato” il loro presunto supporto elettorale non richiesto nè accettato. Il progetto criminale, smantellato con l’operazione “Reset”coordinata dall’Antimafia, seguiva tre fasi: controllo dello spaccio, controllo della movida, controllo degli appalti.Un piano meticoloso, confermato anche da un collaboratore di giustizia, e documentato da intercettazioni, pedinamenti e testimonianze dirette. Tra gli episodi più violenti: il sequestro di un uomo, rinc (Servizio di Tiziana Bolognani)


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