06/10/2025 LONGARONE – Giovedì 9 ottobre si commemora il 62° anniversario del disastro del Vajont. Gli eventi entrano nel vivo e culmineranno con il messaggio della presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola. || Nella notte del 9 ottobre 1963, una frana di circa 270 milioni di metri cubi precipitò dal monte Toc nel bacino del Vajont, scatenando un’onda devastante che superò la diga. In pochi minuti, circa 1.900 personepersero la vita: Longarone e altri paesi furono spazzati via. Quel che molti hanno chiamato “la diga che ha retto l’urto, ma non la volontà umana”, resta una ferita nella storia del Paese. Non fu una fatalità: da sempre storici, geologi e cronache denunciano che segnali di instabilità erano noti, avvisi ignorati, rischi calcolati. Oggi, a 62 anni di distanza, la memoria non è passiva. In vari comuni della Valle del Vajont e nel territorio dell’area colpita si svolgeranno cerimonie religiose, deposizioni di corone, momenti pubblici.E, per la prima volta a livello europeo arriva un segno di vicinanza istituzionale: la presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, invierà un videomessaggio di cordoglioche verrà trasmesso a mezzogiorno nella chiesa di Sant’Antonio del Colomber ad Erto e Casso, e replicato alle 15 al cimitero di Fortogna a Longarone.Metsola ha già definito, in precedenti interventi, il disastro del Vajont non come una tragedia confinata al nostro territorio, ma come “una tragedia europea”, un monito alla solidarietà e alla responsabilità nella gestione del territorio e dell’ambiente. La memoria è dovere, ma da sola non basta. Oggi, più che mai, il Vajont chiede vigilanza, coscienza, e un impegno continuo nel custodire il territorio e le comunità che ancora lo vivono. – Intervistati ROBERTO PADRIN (SINDACO DI LONGARONE) (Servizio di Tiziana Bolognani)
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