02/10/2025 VENEZIA – Presso L’Arsenale all’ingresso della Tesa 104, un cartellone denuncia la precarietà di decine di ricercatori dell’Istituto di Scienze Marine del CNR di Venezia. I ricercatori, precari, protestano per chiedere stabilizzazione e garanzie occupazionali in vista della scadenza del PNRR nel 2025. || All’Arsenale di Venezia, lo striscione posizionato all’ingresso dell’Istituto di Scienze Marine (ISMAR) del CNR vuole evidenziare che 35 lavoratori su 90 sono precari. I ricercatori denunciano da tempo una situazione di instabilità lavorativa che coinvolge non solo Venezia, ma tutto il Paese.La precarietà della ricerca è un problema nazionale: oltre 4.000 i lavoratori precari nel CNR, rischiano in gran parte di perdere il posto al termine del PNRR. I ricercatori dell’ISMAR, che da anni lavorano per la salvaguardia della laguna e lo studio dei cambiamenti climatici, chiedono che venga riconosciuto il loro contributo e avviato un piano concreto di assunzioni. La loro protesta all’Arsenale diventa così un grido d’allarme per il futuro della ricerca italiana.Secondo i ricercatori, senza un piano di stabilizzazione, gli investimenti fatti finora in infrastrutture e attrezzature rischiano di essere vanificati dalla perdita di competenze. – Intervistati SILVIO DAVISON (Ricercatore ), LUCA ARPAIA (Ricercatore) (Servizio di Nicola Marcato)
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