26/09/2025 MESTRE – La Scuola Primaria Battisti di Mestre diventa un caso cittadino. Genitori in rivolta, “Troppi stranieri, italiani costretti ad andarsene”. Interviene anche il dirigente regionale || La frase semplice e diretta arriva da una studentessa delle medie di Mestre. Figlia di genitori bengalesi frequenta la scuola da anni e parla l’italiano senza difficoltà. Eppure racconta di sentirsi guardata sempre come la “straniera”. Cosi dopo il caso scoperchiato da alcuni genitori della primaria Battisti di via Cappuccina, sempre a Mestre, dove con 61 bambini di origine straniera, di cui 11 con cittadinanza italiana e complessivamente con 5 diverse nazionalità rappresentate e un solo bimbo italiano, in città il timore che la lingua italiana rischi di diventare una lingua minoritaria. Questione che sta generando tensioni, malumori e contrapposizioni. In mezzo alla bufera si trova ora la dirigente scolastica Michela Manente del Comprensivo Caio Giulio Cesare di cui fa parte la primaria Battisti in questione. A sostenerla il Dirigente Scolastico Regionale Marco Bussetti: invita a non trasformare i bambini in bersagli di polemiche. Così anche questo studente italiano. “Con i miei compagni sto bene, tra noi ci aiutiamo”, racconta. Dello stesso avviso anche l’assessore alle politiche educative Laura Besio: difende il lavoro degli insegnanti e il valore inclusivo della scuola pubblica. – Intervistati SIMONE VENTURINI (ASS. ALLA COESIONE SOCIALE DI VENEZIA), LAURA BESIO (ASSESSORE ALLE POLITICHE EDUCATIVE DI VENEZIA) (Servizio di Annamaria Parisi)
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