21/09/2025 PONTIDA – Leghisti a Pontida per il raduno del partito con i suoi big. Occhi puntati su Alberto Stefani, per la prima volta sul palco da vicesegretario federale, in attesa di un’investitura a candidato presidente del Veneto per il centrodestra che ancora non c’è stata. || Gli occhi del Veneto tutti per lui, per Alberto Stefani, sul palco di Pontida da vicesegretario federale e candidato in pectore alla Regione, anche se l’attesa investitura dal prato di Pontida non è stata ufficializzata. Il suo è il nome forte sul tavolo della trattativa tra il Carroccio e alleati di Centrodestra, ma il confronto è ancora in corso e al raduno leghista spiega la sua idea di Lega, presente e futura, non senza qualche affondo a quelli che potrebbero diventare i suoi avversari nella corsa a palazzo Balbi La responsabilità non fa paura, dice, e chi lo ascolta lo interpreta come un impegno diretto in vista di un’eventuale candidatura. Sfilano sul palco di Pontida amministratori e ministri, ospiti stranieri come il francesce Jordan Bardella, si prende il palco parlando di immigrazione Roberto Vannacci. Filo conduttore, lo sdegno e la reazione all’omicidio di Charlie Kirk, ma anche la questione guerra e armamenti. Il segretario Matteo Salvini chiede agli amministratori leghisti di depositare una mozione che ricordi che l’Italia ripudia la guerra e invita tutti alla mobilitazione del 14 febbraio per “difendere i valori del mondo occidentale”. I temi delle origini, decentralizzazione, autonomia, rischio islamizzazione dell’Europa, è Zaia l’unico a lanciare un messaggio politico agli alleati del centrodestra. “Se il candidato alla presidenza del Veneto sarà un leghista sarà Stefani, dice, ma se non sarà della Lega sarà un problema”. (Servizio di Lina Paronetto)
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