20/09/2025 BELLUNO – Soffiano venti di guerra e l’Esercito Italiano incrementa le fasi addestrative dei propri reparti. In Trentino ieri si è conclusa la tre giorni denominata “Extreme Patrol” cui hanno preso parte anche i militari del 7° Reggimento Alpini di Belluno. || In un mondo che brucia tra guerre e tensioni crescenti – dall’Ucraina alla Palestina – c’è chi si addestra ogni giorno per essere pronto a operare dove pochi altri possono. Dove la montagna è nemica quanto l’uomo. È la “Extreme Patrol”, l’esercitazione più dura delle Truppe Alpine dell’Esercito Italiano: tre giorni e tre notti ad alta quota, tra Ega, il Passo Costalunga e Moena. Qui, a oltre duemila metri, dodici pattuglie si sono misurate con prove estreme, in condizioni quasi di guerra. Dall’infiltrazione con elicotteri CH47 all’azione cinetica con colpi a salve e simulazioni laser “MILES”, fino al guado in acqua gelida del lago di Soraga. Ogni squadra, dieci alpini in totale autonomia, ha vissuto e combattuto per tre giorni senza supporti esterni. Tra i protagonisti, anche il 7° Reggimento Alpini di Belluno. Orgoglio delle Dolomiti, punta di lancia in uno scenario europeo dove la deterrenza e la prontezza tornano a essere necessità, non ipotesi.A testare ogni movimento, osservatori militari e droni. In campo anche il sistema “Imperio”, tecnologia avanzata di comando e controllo. E poi il soccorso di un ferito in zona ostile, evacuato in tempo record con elicotteri AB205.Non solo muscoli e tecnica, ma valori e spirito di corpo. Nelle parole dei comandanti, la vera essenza della “Extreme Patrol”: formare soldati pronti al combattimento e alla solidarietà, in ogni condizione. In un’Europa che torna a fare i conti con la guerra, i nostri Alpini si addestrano per non farsi trovare impreparati. – Intervistati GUIDO BIANCHI (GRADUATO SCELTO 7° REGGIMENTO ALPINI BELLUNO) (Servizio di Tiziana Bolognani)
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