09/09/2025 VIDOR – Giallo di Vidor. La denuncia presentata dalla famiglia di Alex Marangon è confluita nel fascicolo d’indagine della Procura. Il cerchio si stringe sui presunti responsabili della morte del 25enne veneziano || Non è caduta nel vuoto la denuncia presentata dai genitori e dalla sorella di Alex Marangon, il 25enne morto la notte tra il 29 ed il 30 giugno dello scorso anno dopo aver partecipato ad un rito sciamanico nell’abbazia di Vidor. L’esposto è infatti confluito nel fascicolo d’indagine aperto dalla Procura di Treviso che ha cambiato il capo d’accusa da omicidio volontario in morte in conseguenza di altro reato. L’inchiesta è coperta dal segreto istruttorio, impossibile quindi sapere se ci siano o mendo degli indagati. Rimane certo, quello che hanno scritto nella denuncia i famigliare del giovane precipitato da un’altezza di 15 metri dalla terrazza dell’abbazia, sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Nel documento compaiono 5 nomi, che sarebbero considerati dai Marangon i responsabili della morte del figlio. Persone che avrebbero ceduto l’ayahuasca – una bevanda con effetti allucinogeni vietata in Italia, che combinata con altre sostanza stupefacenti avrebbe portato il ragazzo ad un grave distacco della realtà e lo avrebbe spinto a lanciarsi nel vuoto. Una morte ancora avvolta però nel mistero. Nel corpo del giovane i segni di traumi e ferite che potrebbero secondo la famiglia ed il medico legale, consulente dei Marangon essere state provocate da un’aggressione. Il giovane era stato trovato morto qualche giorno dopo a Ciano del Montello. E mente il fascicolo di arricchisce di perizie, accertamenti, indagini e relazioni, rimangono tante domande senza risposta e troppi dubbi: l’allarme lanciato solo dopo diverse ore dalla scomparsa del giovane, l’ayahuasca alla cerimonia, che nessuno aveva confermato di aver preso e quel volo di Alex nella notte senza sembra nessun testimone. (Servizio di Daniela Sitzia)
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