05/09/2025 BELLUNO – Firmato al Palazzo della Provincia il protocollo che dimezza il numero di Unioni Montane nel bellunese, a partire dal 1o Gennaio 2027. Sullo sfondo restano ancora diverse questioni irrisolte: su tutte, il reclutamento del personale. || Le unioni montane della Provincia di Belluno passano da 9 a 5. Siglato a Palazzo Piloni il protocollo che sancisce la riorganizzazione degli enti territoriali sovracomunali, come previsto dal Piano di Riordino Territoriale della Regione. Un passo fondamentale per la gestione sinergica della montagna, che punta a semplificare la governance e aumentare la sinergia tra le amministrazioni.Due le Unioni Montane che non subiranno modifiche: “Feltrina” e “Agordina”. Le sette rimanenti saranno accorpate rispettivamente nell’Unione Montana “Valbelluna”, che vedrà l’ingresso del comune di Belluno, a seguito dello scioglimento dell’ente che l’accorpava a Ponte nelle Alpi. Quest’ultimo comune si unirà ai territori dell’Alpago e a Soverzene, Longarone e Val di Zoldo nell’Unione Montana “Medio Bellunese”. Tutti i comuni rimanenti, cioè il Centro Cadore, il Comelico, la Valle del Boite, Ospitale e Zoppè confluiranno nell’Unione Montana “Cadore Dolomiti”.Si, le risorse, in particolare quelle da destinare al reclutamento del personale, che è il vero nodo cruciale del contendere. Fondamentale in tal senso sarà il rilancio dell’attrattività del lavoro nella pubblica amministrazione, nella prospettiva di un ruolo via via crescente sia nelle funzioni, sia nelle responsabilità degli enti sovracomunali, e che dovrà necessariamente tradursi nell’aumento dell’offerta salariale, ancora lontana dai numeri offerti per le stesse specializzazioni nel privato. – Intervistati ROBERTO PADRIN (PRESIDENTE PROVINCIA DI BELLUNO), FRANCESCO CALZAVARA (ASSESSORE ENTI LOCALI REGIONE VENETO) (Servizio di Stefano Bozzi)
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