03/09/2025 BORGO VALBELLUNA – Piave: 3 milioni di euro per interventi a Borgo Valbelluna in località Salet, in località Nave e uno a Santa Giustina, in località Maserot alla confluenza con il torrente Rumarna. Più avanti si procederà invece con il quarto cantiere che riguarda Belluno città e che interessa in particolare la sponda destra del Piave prospicente alla confluenza con il torrente Cicogna. || Sono stati avviati nei giorni scorsi i lavori sul fiume Piave, in località Salet in Comune di Borgo Valbelluna, in un’area di erosione sulla sponda sinistra per un tratto di circa 110 metri, a partire dal pennello esistente e proseguendo verso monte.“Si tratta di uno dei quattro lavori di una medesima progettualità per aumentare il livello di resilienza del fiume Piave mediante interventi diffusi di difesa spondale e ricalibratura dell’asta fluviale – dice l’assessore al Dissesto idrogeologico Gianpaolo Bottacin -. Dal punto di vista idraulico e morfologico prevediamo la realizzazione di opere sommergibili, la cui efficacia in termini di arresto delle erosioni in atto si esplichi in occasione delle portate ordinarie. Una progettualità che ha anche obiettivi di natura ambientale, per prevenire un possibile inquinamento del corpo idrico, visto che tre dei quattro siti in cui si sta andando a intervenire sono zone soggette a fenomeni erosivi limitrofe ad aree sensibili per la presenza di discariche”.Tra gli scopi vi è infatti che le opere inducano il deposito di materiale nell’area prospiciente alle discariche durante eventi di piena ordinaria, proteggendo così le discariche stesse. Nel caso specifico dell’intervento in località Salet, dietro alla sponda in erosione, sorge una discarica di rifiuti non caratterizzata e la tendenza evolutiva simulata, dalle analisi modellistiche condotte, dimostra l’elevata probabilità che in occasione dei prossimi eventi di piena, senza l’intervento in itinere, il fenomeno erosivo osservato potrebbe amplificarsi fino a interessare la discarica medesima.“Qui prevediamo di realizzare due pennelli a forma trapezio – dettaglia l’assessore -, di lunghezza 57 e 42 metri, in massi ciclopici. La quota dell’innesto dei pennelli nella sponda è stata considerata sommergibile per portate superiori ai 900 metri cubi al secondo. Il materiale proveniente dagli scavi sarà riutilizzato in alveo per riempire depressioni o formare cumuli nell’area d – Intervistati GIANPAOLO BOTTACIN (ASSESSORE PROTEZIONE CIVILE REGIONE VENETO) (Servizio di Fabio Fioravanzi)


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