29/08/2025 BELLUNO – Sette progetti, un unico comune denominatore, quello del supporto alla residenzialità, soprattutto nelle Terre Alte del Bellunese. Sul piatto oltre 10 milioni di euro, finanziamento per la quasi totalità del Fondo Comuni Confinanti. || Le offerte di lavoro superano la disponibilità di alloggi in provincia di Belluno. Un refrain che ci accompagna ormai da diverso tempo, negli anni in cui lo spopolamento della montagna è stato individuato come il principale nemico dello sviluppo di queste terre. Una mano sul cuore, l’altra alla cassa del Fondo Comuni di Confine che si è messo a disposizione dei Comuni per agevolarli nel recupero o ristrutturazione di immobili di proprietà, ma dismessi. Intanto sono oltre 10 i milioni di euro disponibili per il recupero di 7 immobili dai quali saranno ricavati complessivamente circa 55 fra micro alloggi e appartamenti nei comuni di Feltre, Lamon, Santo Stefano di Cadore, Agordo, Cortina, Lozzo di Cadore e Cesiomaggiore. A Palazzo Piloni, il pacchetto dei progetti è stato ilustrato dai rispettivi amministratori. La Provincia ha fatto la sua parte per gli immobili di proprietà principale che sono le ex caserme dei carabinieri di Feltre, Santo Stefano e Lamon, pure se al Comune Feltrino è toccato mandare giù un boccone amaro e il vice sindaco Gian Pietro Da Rugna. Da Rugna ne ha fatto un problema di perdita dei servizi per il cittadino, ed è un po’ un cane che si morde la coda visto che è strettamente collegata con il calo demografico. Ma per chi ha volontà e forza per restare i Comuni possono fare la propria parte. – Intervistati DARIO BOND (PRESIDENTE FONDO COMUNI DI CONFINE), ROBERTO PADRIN (PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI BELLUNO) (Servizio di Tiziana Bolognani)
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