21/08/2025 CORTINA D’AMPEZZO – Domani ricorre il 16esimo anniversario della tragedia di Falco, l’elicottero del Suem precipitato a Rio Gere durante un volo di ricognizione su una frana. Ma al dolore, oggi si aggiunge lo scoramento per il mancato varo della legge sugli ostacoli al volo. || Dario De Felip, Marco Zago, Stefano Da Forno, Fabrizio Spaziani: quattro professionisti che ancora oggi vengono indicati come gli “eroi” di Falco, identificativo dell’elicottero del Suem 118 di Pieve di Cadore precipitato dopo 50 metri di volo inanimato nel torrente di Rio Gere dopo avere impattato contro i cavi elettrici di una linea di media tensione a servizio degli impianti di risalita della zona. 22 agosto 2009, le 15.04: dalla centrale del Suem, allertata da un’escursionista che si trovava in zona, partono, in sequenza, le chiamate via radio, senza risposta; medesimo esito per l’attività del personale del Soccorso alpino di Cortina d’Ampezzo. Il ricordo, lucido e doloroso, è di Fabio Bristot-Rufus, delegato del Soccorso alpino: da Belluno, Rufus parte alla volta di Cortina. Si ferma a Pieve di Cadore per recuperare il primario del Suem 118, Angelo Costola, e insieme si dirigono a Rio Gere dove già la tragedia si è manifestata davanti agli occhi, sgomenti, dell’infermiere Luca Pislor e di Ruben Moroder, tecnico aeronautico dell’Airservice. A loro il destino riserva la constatazione della morte dell’intero equipaggio di Falco. Da lì in poi, il mesto rito del recupero delle salme, trasportate prima al Codivilla e poi nel garage della stazione del soccorso alpino di Cortina dove l’iter del riconoscimento delle salme spetta al dottor Costola e a Fabio Bristot.Tre ore dopo a Cortina si dirigono autorità politiche, provinciali e regionali. Nei giorni successivi, e pure lo stesso 22 giugno, il servizio di elisoccorso non conosce sosta. Poi i funerali a Belluno: quattro feretri, una folla ammutolita e l’inchino finale di Leone, l’eliambulanza di Treviso che l’ultimo tributo ai quattro amici. “Resta – tuttavia – una ferita ancora aperta”, annota Fabio Bristot Rufus, “quella della problematica legata agli ostacoli al volo, tuttora irrisolta”. Sì, perchè nonostante tre disegni di legge trasversali presentati allora dagli onorevoli D’Incà, De Carlo e De Menech, (Servizio di Tiziana Bolognani)


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