22/02/2021 GORIZIA – Era di stanza Gorizia Vittorio Iacovacci, il carabiniere trentenne morto in Congo nell’attentato di un gruppo di sequestratori costato la vita all’ambasciatore italiano Luca Attanasio e a un’autista del convoglio. In lutto la città di Gorizia dove ha sede il tredicesimo reggimento. || Si chiamava Vittorio Iacovacci ed aveva 30 anni, il carabiniere scelto caduto in Congo nel tentativo di proteggere l’ambasciatore italiano Luca Attanasio, anche lui morto nell’attentato di un commando di sequestratori sulla strada per Goma.Rimasto ucciso anche l’autista del convoglio Onu che li stava scortando. Il militare dell’Arma – originario di Sonnino in provincia di Latina – apparteneva al XIII Reggimento «Friuli Venezia Giulia», dislocato a Gorizia, e si era specializzato proprio come addetto alla protezione e scorta di personale sensibile. Grande dolore, lacrime e bocche cucite in caserma in ricordo del collega scomparso. A proferire parole di cordoglio è il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna. Iacovacci non era sposato e non aveva figli. Si era arruolato nel 2016 e dopo aver frequentato la Scuola allievi carabinieri di Iglesias (a Cagliari), aveva avuto come prima destinazione proprio il Reggimento goriziano, dal quale provengono molti militari dell’Arma destinati alle missioni all’estero. Non è un caso che alcuni fra i caduti dell’attentato di Nassiriya del novembre 2003 appartenessero proprio al XIII, come anche un altro carabiniere ucciso in un attentato in missione in Afghanistan, Emanuele Braj, nel 2012. Profondo cordoglio è stato espresso dalle massime autorità nazionali dal Presidente della Repubblica al premier Mario Draghi. – Intervistati RODOLFO ZIBERNA (Sindaco di Gorizia) (Servizio di Gianluca Paladin)


videoid(6NMg2mrWJy8)finevideoid-categoria(a3veneto)finecategoria