08/08/2025 ROMA – Tre detenuti del carcere veneziano di Santa Maria Maggiore hanno vissuto un pellegrinaggio davvero speciale per questo Giubileo. Un momento indimenticabile. || Il Patriarca Francesco lo aveva anticipato nell’omelia durante la messa pontificale del Redentore: tre detenuti che stanno scontando la loro pena nel carcere veneziano di Santa Maria Maggiore a Venezia, hanno potuto usufruire di un permesso speciale e partecipare a un piccolo pellegrinaggio a Roma nell’anno Santo del Giubileo. Guidati dal cappellano del carcere don Massimo Cadamuro hanno percorso a piedi un tratto di strada, per la precisione da Terni a Roma, fino ad attraversare laPorta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano. Un cammino non solo fisico, per la strada percorsa, ma anche spirituale e rieducativo. Poi il grande cuore e la sensibilità del Patriarca Francesco, che è riuscito a fare solo il dono, a sorpresa, dell’incontro con Papa Leone XIV. Nella sala del Concistoro l’incontro con il Santo Padre e un gruppo di Pellegrini veneziani, tra i quali i tre detenuti, come vediamo nelle immagini foto e video del settimanale diocesano “Gente Veneta” del Patriarcato di Venezia.I detenuti hanno donato a papa Leone il diario del loro cammino, un calice e una patena in vetro di Murano, una riproduzione dell’immagine della Madonna Nicopeja custodita nella Basilica di San Marco. E chissà che questo non possa essere l’auspicio anche di una futura visita in laguna.Erano presenti all’incontro, tra gli altri, il direttore del Carcere Enrico Farina, il comandante della polizia penitenziaria, ma anche il vicario episcopale monsignor Fabrizio Favaro, don Morris Pasian e il direttore della Caritas veneziana, Franco Sensini. (Servizio di Lorenzo Mayer)
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