06/08/2025 MIRANO – I due operai morti sul lavoro nella fossa biologica a Santa Maria di Sala. Contatti tra Prefettura e autorità consolari per il rientro delle salme in Egitto, ma prima si dovrà attendere l’esito dell’autopsia || La Prefettura di Venezia sarebbe in contatto costante con le autorità consolari egiziane per organizzare il rientro in Egitto delle salme di Abdou Mustafa Ziad 21 anni e Sayed Hamad Mahmoud 39: i due operai morti sul lavoro a Santa Maria di Sala e continuare ad offrire assistenza alle rispettive famiglie. Mentre nel frattempo, si attende a, breve, un incontro ufficiale tra rappresentanti della comunità egiziana, sindacati e istituzioni locali. E mentre la magistratura indaga per omicidio colposo, c’è chi prende le distanze. “Non avevano mai seguito alcun corso per l’edilizia sulla sicurezza sul lavoro”, così nell’unico comunicato stampa della cooperativa “Un mondo di gioia” dove da qualche mese erano ospiti i due operai morti. “Certamente non con noi”, dice Sandro Morin, direttore dell’ente bilaterale veneto per la sicurezza in edilizia che aggiunge: «Proprio la scorsa settimana abbiamo formato sei richiedenti asilo della stessa cooperativa di Mirano». Ma resta un nodo irrisolto: com’è possibile che due ragazzi, ospiti di un sistema di accoglienza, siano finiti a lavorare in edilizia senza alcuna formazione o protezione? – Intervistati TIZIANO BAGGIO (SINDACO DI MIRANO), SANDRO MORIN (DIRETTORE SICURFORM-FORMEDIL VENETO) (Servizio di Annamaria Parisi)


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