01/08/2025 TREVISO – Lavoro in nero. Blitz dei dei carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro. Sospesa l’attività di locali a Montebelluna, Meduna, Povegliano e Silea. Nei cantieri sanzionate 19 ditte per varie violazioni. Controlli volti a verificare la regolare occupazione dei lavoratori ed il rispetto della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. || Pubblici esercizi ed edilizia nel mirino dell’arma. In tutto cinque lavoratori irregolari scoperti e sei attività sospese. Sul fronte dei locali pubblici, durante alcuni controlli effettuati a Montebelluna, è stata sospesa l’attività di due bar in cui erano impiegati tre lavoratori italiani “in nero” mentre prestavano servizio come barista e cameriere. Identico provvedimento è stato adottato a Meduna di Livenza: all’interno di un ristorante c’era un lavoratore “in nero” impiegato in cucina con la mansione di aiuto-cuoco. In un bar di Povegliano, una lavoratrice che stava servendo ai tavoli, anche lei lavorava in nero. Sempre nel settore dei pubblici esercizi, si è resa necessaria la sospensione dell’attività lavorativa di un bar di Silea: il datore di lavoro non aveva provveduto a redigere il Documento di Valutazione dei Rischi. Sotto la lente d’ingrandimento anche il settore dell’edilizia: all’interno un cantiere di Treviso, un operaio è stato identificato mentre svolgeva lavorazioni in quota senza che venissero predisposte idonee precauzioni atte ad eliminare il pericolo di caduta verso il vuoto, con la conseguente sospensione dell’attività imprenditoriale. Analogo provvedimento è stato emesso nei confronti di un’altra azienda a Castelfranco Veneto: qui i lavoratori erano impiegati all’interno di un cantiere senza che fosse stato redatto il Piano Operativo di Sicurezza. Ed ancora i controlli, nei comuni di Vittorio Veneto, Paese, Istrana , Cornuda, Crocetta del Montello, Codognè, Possagno, Borso del Grappa, Miane e San Vendemiano, hanno permesso di riscontrare la presenza di numerose violazioni e di individuare complessivamente 19 aziende inadempienti. Tra le varie sanzioni contestate, la mancata formazione da parte del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, l’omessa sorveglianza sanitaria nei confronti dei lavoratori e la mancata formazione degli stessi, l’omesso aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi e la mancata nomina del Med (Servizio di Daniela Sitzia)


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