31/07/2025 VENEZIA – Dalle minacce col coltello ai raid in chiesa, i borseggiatori a Venezia appaiono più aggressivi e senza scrupoli. Un allarme al quale si somma in zona stazione quello dei portabagagli abusivi che si impossessano con forza delle valigie dei turisti chiedendo un conoto salato. || Quello dei borseggiatori a Venezia appare ormai non solo un allarme perenne ma anche in preoccupante crescita per aggressività e mancanza di scrupoli. Visto che dal furto con destrezza si sta drammaticamente passando anche alla rapina vera e propria, come avvenuto in questi giorni ad un giovane turista che in zona San Polo si è visto puntare un coltello alla gola mentre gli veniva sfilato l’orologio dal polso.E accanto all’assalto dei pickpocket si assiste ad un ritorno in grande stile dei finti portabagagli, altrettanto aggressivi e pronti a impadronirsi con forza di valigie poi trattenute come ostaggi in attesa di un pagamento salato. Ribellarsi può costare un pugno allo stomaco, come accaduto ad un turista coreano, aggredito da tre finti portabagagli poi identificati grazie a telecamere di videosorveglianza a Santa Croce.Ma le vittime non sono solo i turisti. Monica Poli, la celebre “lady pickpocket”, ha segnalato come i borseggiatori stazionino anche all’imbarcadero dell’Ospedale Civile, prendendo di mira gli anziani che entrano ed escono.Ma a colpire sono anche per luogo e modalità raid come quello avvenuto nella chiesa di San Simeon Grando. In zone tra le più tranquille di Venezia.Durante la funzione serale un uomo è entrato in chiesa con passo deciso sembrando puntare verso l’altare e quindi verso il sacerdote. Un’azione che ha inevitabilmente monopolizzato l’attenzione della dozzina di fedeli presenti, in realtà un diversivo per permettere ad un complice di tentare il furto della borsetta di una signora. Il colpo è fallito ma il timore è che non ci si possa più sentire sicuri nemmeno durante una Messa. (Servizio di Filippo Fois)
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