26/07/2025 PADOVA – L’addio ad Alessandro Bandarin Troi, il 17enne morto dopo essere caduto da un terrazzo a Corfù. Nella chiesa della Madonna Addolorato l’ultimo saluto della famiglia e degli amici affidato a tanti palloncini liberati nel cielo. || E’ il sole, dopo una nottata di pioggia, ad accogliere l’ultimo viaggio di Alessandro Bandarin Troi, una bara semplicissima coperta da fiori bianchi. Nel sagrato della chiesa della Madonna Incoronata alla spicciolata arrivano la mamma del 17enne e il papà. Ad attenderli tantissime persone e soprattutto tanti amici di Alessandro i compagni del canottaggio e quelli del Liceo Tito Livio, gli stessi con cui era in vacanza a Corfù in Grecia quando è caduto dal terrazzo da circa sette metri. Un dolore che si respira palpabile nei singhiozzi soffocati, nei vestiti neri, negli occhi lucidi delle tante persone presenti che la chiesa non riesce a contenere. Tra gli altri, a nome del comune, l’assessore Cristina Piva. “Oggi portiamo Alessandro A Dio”, il saluto di don Gianromano Gnesotto, il parroco della Madonna Incoronata che nella sua omelia ricorda il giovane appassionato della vita e, citando la filosofia, altra passione di Alessandro con il canottaggio, affida il 17enne a Dio che è “padre e madre e gli dice non temere: Io sono con te”. Dopo la benedizione con l’acqua e l’incenso, la bara di Alessandro ritorna nel sagrato travolta dall’affetto che diventa strazio nelle lacrime incontenibili della sua famiglia sorretta dall’abbraccio collettivo che negli occhi degli adolescenti diventa una ricerca di senso senza riuscire a trovare un perché. Ed ecco allora che il silenzio che avvolge la piazza diventa parole, quelle scritte dagli amici di Alessandro con il pennarello sui palloncini bianchi e blu che, ultimo saluto, vengono lanciati nel cielo verso l’infinito. (Servizio di Chiara Gaiani)
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