14/07/2025 BELLUNO – Un’aggressione fisica dentro il Municipio, un consigliere comunale convinto a non chiamare il 118 e sullo sfondo un’associazione vicina a Fratelli d’Italia destinataria di affidamenti diretti per eventi e iniziative. Sono gli ingredienti della spy story in salsa bellunese che scuote Palazzo Rosso e riaccende tensioni anche in maggioranza. || Armando Stefani, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, ha deciso di rompere il silenzio e di raccontare la sua verità a Gigi Sosso del Corriere delle Alpi. La vicenda è quella della presunta aggressione nell’ufficio dell’assessore al turismo Paolo Luciani, a mettergli letteralmente le mani addosso – riferisce Stefani – Massimo Della Vecchia, referente dell’Associazione Pensiero e Azione. I due si erano incontrati per mettere un punto sul coordinamento delle attività di food e drink previste per la sagra della Madonna Addolorata dello scorso aprile. La versione di Armando Stefani, all’incontro in rappresentanza del Circolo dei Rumeni, è una bomba politica: “La discussione è degenerata – racconta – mi ha messo le mani attorno al collo e sono caduto dalla sedia, ma mi hanno fatto capire che non dovevo andare al pronto soccorso e non l’ho fatto”. Dell’episodio, spiega Stefani, nel giro di pochi minuti sono stati informati tutti, sindaco in primis. Parole pesantissime su un episodio scatenato dall’iper attività di pensiero e Azione, associazione fondata da Monica Mazzoccoli coordinatrice del circolo di Belluno di Fratelli d’Italia. A fine 2022, una volta assunto l’incarico di assessora allo sport, Mazzoccoli e altri due collaboratori lasciano l’associazione che viene presa in mano dal collega di partito Massimo Della Vecchia, portavoce del coordinamento provinciale Rete Immigrazione. In questi tre anni, secondo i rumors in alcuni casi accertati da determine di Palazzo Rosso, Pensiero e Azione è stata affidataria diretta dell’organizzazione di eventi in città; l’ultimo in ordine di tempo, il Mundialito, prima ancora “Aspettando i Fis’ciot” il 4 e 5 aprile scorsi. Una gestione “opaca” secondo Stefani, che da tempo contesta metodi e beneficiari. Ma la sua non sarebbe una protesta solitaria. Certo è da quell’episodio, al vaglio della Procura di Belluno, l’atteggiamento di Stefani in consiglio comunale è cambiato. “I suoi voti contrari o di astensione sono stati espressi (Servizio di Tiziana Bolognani)


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