05/07/2025 SAN VITO DI CADORE – Un’acquazzone in quota. Tanto è bastato questo pomeriggio per far smuovere l’ennesima colata di detriti da Croda Marcora. Fortunatamente un fenomeno di dimensioni limitate: il materiale è confluito nel canale e non ha interessato la 51 di Alemagna. Un segnale che invita a tenere la guardia alta, specie dopo la decisione di chiudere e poi di riaprire in meno 36 ore la statale. Un cambio repentino che ha sollevato dubbi e ha spinto l’associazione Altvelox a presentare un esposto al Governo. || Stavolta non c’entrano le multe comminate dagli autovelox. Stavolta l’associazione Altvelox alza il tiro e si rivolge direttamente alla presidente del consiglio dei ministri e ai ministri di Interno e Trasporti perchè interrogativi pesanti emergono dopo la decisione repentina di chiudere per almeno 15 giorni, e in meno di 36 ore di riaprire, la 51 di Alemagna, tuttora interdetta al traffico a Dogana Vecchia, dove una enorme colata di detriti ha invaso la strada. “La rapidità con cui è stata smentita una decisione così drastica ma motivata da indiscutibile esigenze di sicurezza pubblica – scrive Altvelox – solleva interrogativi sulla coerenza e sull’adeguatezza dell’analisi tecnico-istituzionale compiuta in sede prefettizia”. Carta e penna alla mano, alla presidente Meloni, ai ministri Nordio e Salvini, si chiede di sapere: cosa è cambiato in 48 ore nella valutazione del rischio e se il Prefetto ha deciso in autonomia o ha subito pressioni politiche? Nel mirino dell’Associazione nazionale tutela utenti della strada anche la mancanza di un Piano di sicurezza viaria, obbligatorio per legge, ma mai adottato né dalla Provincia di Belluno né dal Comune di Cortina. “Un vuoto normativo grave” dicono da Altvelox “in un’area montana fragile, frequentata da turisti e soggetta a frane, soprattutto in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026”. Per questo Altvelox ha annunciato una denuncia-querela contro i vertici provinciali e Anas, chiedendo che la magistratura accerti eventuali responsabilità per condotte che potrebbero aver messo a rischio la sicurezza pubblica nella provincia di Belluno. (Servizio di Tiziana Bolognani)
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