18/06/2025 BORCA DI CADORE – Dal 2009 la frana di Cancia è sorvegliata da un sistema di allarme.Le sirene, però, domenica notte, sono suonate quando i detriti erano già arrivati a valle. Ci si interroga sul funzionamento. || La quantità dei detriti da smaltire a Cancia è enorme, per fortuna non ci sono state vittime, però, anche se sommessamente, senza alzare la voce, da parte di molti ci sono perplessità sui perchè dei tempi ritardati dell’allarme.Su questo si innesca poi una querelle tra l’Assessore alla Protezione Civile della Regione Veneto Gianpaolo Bottacin e il Consigliere di AVS Andrea Zanoni che avrebbe presentato un’interrogazione “per chiedere le cause del mancato funzionamento del sistema di allarme e i costi effettivi affrontati dalla Regione per la manutenzione e gestione del sistema”, “opere costosissime, naturalmente a carico dei contribuenti, sulla cui efficacia tuttavia, alla luce di quanto accaduto, si possono porre legittimi dubbi”, invitando l’Assessore “a dedicare tempo anche alla questione della gestione e della manutenzione”. A Zanoni Bottacin risponde ricordandogli che le opere in oggetto non sono state volute dalla Giunta Regionale: infatti, a seguito dell’evento che nel 2009 causò la morte di due persone, la popolazione chiese alla Regione di trasferire la competenza della frana alla Provincia cui ora è affidata – allarme compreso – la gestione. – Intervistati ROBERTO PADRIN (PRESIDENTE PROVINCIA BELLUNO), BORTOLO SALA (SINDACO BORCA DI CADORE) (Servizio di Fabio Fioravanzi)
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