17/06/2025 BORCA DI CADORE – Frana di Cancia, il giorno dopo: non ci si può fermare, perchè i detriti da rimuovere sono forse anche più dei 50mila metri cubi inizialmente stimati, ma bisogna anche programmare quello che si dovrà fare dopo. || Frana di Cancia: mentre si continua a scavare, cercando di liberare le case dai detriti, si ragiona sull’accaduto. Bisogna fare in fretta prima che la colata si solidifichi in maniera irreparabile, e le squadre di volontari continueranno ad avvicendarsi fino a quando non verranno liberati tutti i locali invasi da fango e sassi e gli stessi non saranno stati portati via. Da una prima analisi si è ritenuto che le opere di contenimento realizzate dopo la tragica colata del 2009 siano state utili a mitigare gli effetti della frana di domenica notte, anche se non sufficienti a neutralizzarla. L’evento meteorologico scatenatosi – con oltre 50 mm di pioggia nell’arco di 30 minuti – è stato di una portata mai vista in precedenza, tanto da produrre la furia di un vero e proprio fiume di acqua, fango e detriti, sceso a velocità impressionante. Le valutazioni e le analisi del caso sono in corso.Protagonista, in questa vicenda, la Provincia di Belluno, cui la Regione, su richiesta degli stessi cittadini, affidò la gestione della frana, e in Provincia, necessariamente, si torna a parlare dell’ipotesi più drastica, quella di evacuare definitivamente Cancia trasferendo altrove i residenti. – Intervistati ANTONELLO ROCCOBERTON (PREFETTO BELLUNO), BORTOLO SALA (SINDACO BORCA DI CADORE), ROBERTO PADRIN (PRESIDENTE PROVINCIA BELLUNO) (Servizio di Fabio Fioravanzi)


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