17/02/2021 BELLUNO – Il peggio sembra essere passato ma la formula dubitativa resta perchè il Covid-19 non molla la presa. Non nel territorio dell’Ulss Dolomiti dove da fine gennaio la pressione sugli ospedali non diminuisce. || Insomma c’è poco da stare allegri. Pur con numeri di contagio significativamente in discesa, non si arresta la pressione dei ricoveri negli ospedali dell’Ulss Dolomiti: oscillano fra 6 e 7 i pazienti in terapia intensiva, una sessantina quelli in sub-intensiva, una ventina i ricoverati negli ospedali di comunità. Rispetto al picco dello scorso dicembre si osservano numeri dimezzati ma la situazione continua ad essere valutata con la massima prudenza. Dal 1° febbraio l’azienda sanitaria ha riaperto alle prestazioni ambulatoriali. Sono ripresi gli accessi al pronto soccorso che nella seconda ondata avevano subito una flessione significativa. Un segnale che per certi versi può essere interpretato come una percezione di ritorno alla normalità seppur in una situazione ancora di estremo impegno delle strutture sanitarie. Per Adriano Rasi Caldogno, direttore generale prima e commissario dell’Ulss Dolomiti ora, sono gli ultimi giorni di lavoro che precedono la sua quiescenza. Il nome del nuovo direttore generale dell’Ulss Dolomiti sarà comunicato dal presidente Zaia la prossima settimana. – Intervistati ADRIANO RASI CALDOGNO (Commissario Ulss 1 Dolomiti) (Servizio di Tiziana Bolognani)


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